Giovani frati in cammino

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Frati in preghiera

Rapisca, ti prego, o Signore,l'ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell'amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell'amor mio.

Santa Maria Madre di Dio prega per noi

Ave, Signora, santa regina, santa Madre di Dio, Maria,che sei vergine fatta Chiesa.

Giovani frati itineranti

Una gita a Perugia

lunedì 31 dicembre 2012

Maria Madre di Dio





"Ti salutiamo, o santa mistica Trinità, che ci hai riuniti tutti in questa chiesa della santa Madre di Dio.
Ti salutiamo, o Maria, Madre di Dio, venerabile tesoro di tutta la terra, lampada inestinguibile, corona della verginità, scettro della retta dottrina, tempio indistruttibile, abitacolo di colui che non può essere circoscritto da nessun luogo, madre e vergine insieme per la quale nei santi vangeli è chiamato "Benedetto colui che viene nel nome del Signore" (Mt 21,9).
Salve, o tu che hai accolto nel tuo grembo verginale colui che è immenso e infinito. 
Per te la santa Trinità è glorificata e adorata. 
Per te la croce preziosa è celebrata e adorata in ogni angolo della terra. 
Per te i cieli esultano. 
Per te gli angeli e gli arcangeli si allietano".


(Parte di un'omelia tenuta nel concilio di Efeso, che ha affermato Maria come Madre di Dio)

domenica 30 dicembre 2012

NOI TI RENDIAMO GRAZIE!


Per questo anno che si sta concludendo:

Noi ti rendiamo grazie per il dono della vita perchè Tu sei santo, Signore, solo Dio, che operi cose meravigliose.
Noi ti rendiamo grazie per il dono dell'amore che circola nel mondo, nonostante tutto, perchè Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene, il Signore Dio vivo e vero. Tu sei amore e carità.
Noi ti rendiamo grazie per il dono della fraternità, anche in mezzo a mille difficoltà, perchè Tu sei umiltà, Tu sei pazienza, Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine, Tu sei sicurezza, Tu sei quiete.
Noi ti rendiamo grazie per il dono della Tua vita perchè Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede, Tu sei la nostra carità.
Noi ti rendiamo grazie per ogni dono, per ogni grazia, per ogni attenzione, perchè Tu sei protettore, Tu sei custode e nostro difensore.
Noi ti rendiamo grazie per quanti pregano per noi, ci sostengono, ci aiutano, ma anche per quanti non ci amano, perchè Tu sei Padre santo, Dio del cielo e della terra.
Noi ti rendiamo grazie per tutto ciò di cui non sappiamo ancora ringraziarti, perchè Tu sei tutta la nostra dolcezza, Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.

... Allora per il nuovo anno ti chiediamo pregando con le parole stesse di san Francesco:

"Nient'altro dobbiamo desiderare, niente altro volere, nient'altro ci piaccia e diletti, se non il Creatore e Redentore e Salvatore nostro, solo vero Dio, il quale è il bene pieno, ogni bene, tutto il bene, vero e sommo bene, che solo è buono, giusto, vero, santo e retto, che solo è benigno, innocente, puro, dal quale e per il quale e nel quale è ogni perdono, ogni grazia, ogni gloria di tutti i penitenti e giusti, di tutti i santi che godono nei cieli" (Fonti Francescane n.70).

venerdì 28 dicembre 2012

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe



Lc 2, 41-52



Maria e Giuseppe non comprendono, sono angosciati per le parole di Gesù. Sentono, come tanti, forse come tutti i genitori, che alla fine «i figli non sono nostri», appartengono a Dio, alla loro missione, al mondo, ai loro amori, alla loro vocazione, perfino ai loro limiti.
Famiglia santa, quella di Nazareth, eppure entra in crisi, dentro alla sofferenza, all’incomprensione, al limite, attenta però alle parole di Dio e ai fatti della vita.
Gesù rimane con Maria e Giuseppe, sceglie il modo di crescere proprio degli uomini. Cresce e matura una famiglia santa e imperfetta, e la sua fatica è quella di tutte le nostre famiglie, la consolazione di tutti i loro limiti. Cresce in età, sapienza e grazia, anche sottomesso ai limiti degli altri. Cresce attraverso le fatiche e le sofferenze, perché in lui, come in ognuno di noi, abita il mistero di Dio.
Famiglia di Nazareth, famiglia dei nostri giorni, le cose di Dio sono al centro della tua vita; non vantare diritto di possesso sui figli, ciò che non capisci lo capirai domani, accetta il ritmo lento del dialogo e del limite, perché la casa di Nazareth è anche la tua.

Supplica a Cristo Bambino


Bambinello, mio Bambino
dammi dammi un tantino
del tuo amor divino;
fallo, fallo, Bambino mio;
lo puoi fare perchè sei Dio.
Io ne prego la mamma tua
che lo faccia in grazia sua.
Cosa grande in carne pura,
Creatore e creatura.
Cosa grande ha fatto Amore
creatura il creatore...
Re dei re, dolce Signore
fammi degno del tuo amore
tu dal ciel disceso sei,
esaudisci i prieghi miei.

San Giuseppe da Copertino

mercoledì 26 dicembre 2012

Venite pastorelli


Venite, pastorelli, a riverir Gesù
ch'è nato in una stalla
sopra lo fieno e la paglia.
Venite pastorelli, venite su su
a river Gesù.
Andiamo, compagni,
andiamo su su,
le pecore lasciamo, 
a Gesù n'andiamo
che sta con la Mamma 
in una capanna,
andiamo su su
a riverir Gesù.
Il petto è la stalla,
i pensieri la paglia, 
il bue è l'intelletto,
e l'asino il difetto,
la memoria nostra
deh sia tutta vostra.
Vieni vieni qua su
a riposar, Gesù.

San Giuseppe da Copertino


martedì 25 dicembre 2012

La Natività secondo santa Chiara


Proseguiamo questo tempo di Natale nella contemplazione della grotta di Betlemme, lasciandoci accompagnare nel mistero della Natività dalla voce di santa Chiara...


Dagli scritti di santa Chiara d'Assisi

"Mira, in alto, la povertà di Colui che fu deposto nel presepe avvolto in poveri pannicelli. O mirabile umiltà e povertà che dà stupore! Il Re degli angeli, il Signore del cielo e della terra, è adagiato in una mangiatoia!" (Fonti Francescane n.2904). 


"... Se, dunque, tale e così grande Signore, scendendo  nel seno della Vergine, volle apparire nel mondo come uomo spregevole, bisognoso e povero, affinché gli uomini - che erano poverissimi e indigenti, affamati per l'eccessiva penuria del nutrimento celeste, -  divenissero in Lui  ricchi col possesso dei reami celesti; esultate e godete molto, ripiena di enorme gaudio e di spirituale letizia" (Fonti Francescane n.2865).

lunedì 24 dicembre 2012

NATALE
S. Messa della notte (Lc 2,1-14)



Un decreto…l’imperatore…un censimento…un governatore…la città, la casa e la famiglia di Davide…due sposi (cf. vv. 1-4): davvero Dio hai abitato la nostra terra e il nostro tempo! Davvero!
Ma cosa significa per noi dopo così tanti secoli?
Significa credere che non esiste spazio dell’umano che non possa essere raggiunto dall’amore divino! Che non possa ancora “generare storia di salvezza”…
Ma tu in fondo ci credi che Gesù voglia c’entrare con i tuoi peccati, con le tue paure e le tue debolezze?
Credere nel Natale. Celebrare il Natale. Emozionarsi a Natale. Significa fissare nel cuore quella incredibile parola dell’angelo ai pastori «Non temete […] oggi […] è nato per voi un Salvatore» (vv. 10-11): amico/a…quando sceglierai di non temere più sentirai l’Amore! E allora la pace di Dio ti abiterà in profondità ( cf. v. 14) e anche tu potrai generare Cristo ed essere per Lui e per il mondo…Beit Lehem, Casa del Pane (cf. v. 4).
Buon Natale!

domenica 23 dicembre 2012

Prepariamoci al santo Natale



Dal Vangelo secondo Giovanni 
(Gv 1,1-5.9-14)

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l'hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.

sabato 22 dicembre 2012

IV Domenica di Avvento



Oggi incontriamo Maria che con il suo “si” è diventata la via scelta da Dio per far visita al suo popolo che da secoli attendeva paziente l’adempiersi delle profezie.
Nel Vangelo di questa domenica Maria corre da sua cugina Elisabetta. Ha saputo dall’angelo Gabriele che essa aspetta un bimbo e questa notizia la riempie di gioia. Il saluto di Maria ha un effetto meraviglioso su Elisabetta: è riempita di Spirito Santo!
Accogliamo anche noi il saluto di Maria, un saluto che, se accolto con gioia, come ha fatto Elisabetta, riempirà di Spirito Santo le nostre vite!


venerdì 21 dicembre 2012

Natale con Francesco d'Assisi


A pochi giorni dal Natale, ci apprestiamo a celebrare questa grande solennità osservando il poverello d'Assisi. Ecco cosa scrive di lui un biografo:

"Al di sopra di tutte le altre solennità celebrava con ineffabile premura il Natale del Bambino Gesù, e chiamava festa delle feste il giorno in cui Dio, fatto piccolo infante, aveva succhiato ad un seno umano. Baciava con animo avido le immagini di quelle membra infantili, e la compassione del Bambino, riversandosi nel cuore, gli faceva anche balbettare parole di dolcezza alla maniera dei bambini. Questo nome era per lui dolce come un favo di miele in bocca" (Fonti Francescane n.787).

giovedì 20 dicembre 2012

San Giuseppe



Ci stringiamo attorno a te, o Giuseppe, che contempli il mistero che sta per nascere.
Manca poco ormai, è questione di giorni. Sei accompagnato verso Betlemme da Maria, e Maria ti sta accompagnando verso il mistero. Sono pagine di vita che passano quasi inosservate, nel silenzio. Solo alcuni cenni, un gioco di sguardi mai banale. La strada che tracci è umile, sicuro protagonista del disegno divino. 
Non hai parole sulle labbra. Lo stupore ti ha colto e conservi anche tu, insieme a Maria, tutte queste cose nel tuo cuore. Tu sei vigile, tu ci nutri di contemplazione, tu disseti il nostro desiderio. Accompagnaci al Natale e svelaci l'incarnazione della Bellezza. Parole di vita eterna tornano a far parte del vocabolario della vita; la mitezza torna a farsi spazio ancora una volta lungo i nostri sentieri. Accompagnaci a Betlemme tu che hai accolto la luce che porta la verità!
Grazie Giuseppe, grazie!  

lunedì 17 dicembre 2012

Omaggio all'Immacolata




O Vergine Immacolata, noi frati francescani ti rendiamo omaggio con il canto e con la lode, affinché la tua bellezza parli ancora al cuore degli uomini. Ti salutiamo, piena di grazia, benedetta fra tutte le donne. Madre di Dio e madre nostra, prega il Signore per noi!


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Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'eterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra ' mortali,
se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disianza vuol volar sanz'ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate.
Divina Commedia, Paradiso Canto XXXII, Dante Alighieri

venerdì 14 dicembre 2012

III Domenica di Avvento - Lc 3, 10-18



“Che dobbiamo fare?”. Quante volte ce lo siamo chiesti noi stessi per la nostra vita, quante volte avremmo voluto chiederlo a chi pensavamo ne sapesse più di noi, un ‘maestro’ , un saggio.
Nel vangelo tutti questi personaggi lo chiedono a Giovanni e, più tardi, sappiamo che sarà il giovane ricco a chiederlo ad un altro maestro, Gesù. Ma la lezione non cambierà. Sarà necessario, per loro come per noi fare spazio, liberarsi dai fardelli inutili, dalla ‘roba’ di ricordo verghiano, ma anche dalle pesanti croci che noi stessi ci carichiamo sulle spalle (sensi di colpa, sfiducia, rancori…).
E fare cosa? Porci in attesa, potremmo pensarlo come un ascolto, che accoglie ‘colui che viene’ e sì, brucerà il male del nostro cuore con la fiamma del suo amore che purifica, e poi ci chiederà di seguirlo, sulla strada della vocazione che ha scelto per noi, per donarci la vita eterna con Lui.

giovedì 13 dicembre 2012

Il tesoro della Fede






Volgimi al tuo insegnamento

perché io ho cercato di allontanarmene
e ho visto che mi facevo sempre più povero,
perché l’anima è ricca solo nella corrispondenza con te.
Gloria alla tua meditazione!

Sempre quando ho meditato su di te
ho ricevuto da te un tesoro,
e là dove ti ho contemplato
da te zampillava una fonte,
e ho attinto finché ho potuto.
Gloria alla tua fonte!

E’ nascosta, o mio Signore, la tua fonte
a chi non ha sete di te,
E’ vuota, la sala del tuo tesoro,
per chi ti odiaː
La carità è il tesoriere
del tuo tesoro celeste.

Quando mi allontano dalla tua compagnia,
la tua bellezza eccita il mio desiderio,
e quando accompagno la tua maestà
la tua gloria mi riempie di timoreː
Sia che mi allontani, sia che mi avvicini,
io sono il vinto, in tutti i modi (…)

Ho meditato, e ho parlato di te,
non che ti abbia compreso;
poi ho dovuto soccombere, e di nuovo ho taciuto,
non che ti abbia perduto.
Mi sono perduto in te, e son rimasto senza voce.
Gloria a te, essere nascosto!


                                                                                                                                                        Efrem il Siro, Inno alla fede

mercoledì 12 dicembre 2012

Maria, donna della gioia



Riportiamo la parte finale dell'atto di venerazione All'Immacolata a Piazza di Spagna (Roma) l'otto dicembre da parte del Santo Padre Benedetto XVI.
Buona lettura!

"Maria Immacolata: ci parla della gioia, quella gioia autentica che si diffonde nel cuore liberato dal peccato. Il peccato porta con sé una tristezza negativa, che induce a chiudersi in se stessi. La Grazia porta la vera gioia, che non dipende dal possesso delle cose ma è radicata nell’intimo, nel profondo della persona, e che nulla e nessuno possono togliere. Il Cristianesimo è essenzialmente un «evangelo», una «lieta notizia», mentre alcuni pensano che sia un ostacolo alla gioia, perché vedono in esso un insieme di divieti e di regole. In realtà, il Cristianesimo è l’annuncio della vittoria della Grazia sul peccato, della vita sulla morte. E se comporta delle rinunce e una disciplina della mente, del cuore e del comportamento è proprio perché nell’uomo c’è la radice velenosa dell’egoismo, che fa male a se stessi e agli altri. Bisogna dunque imparare a dire no alla voce dell’egoismo e a dire sì a quella dell’amore autentico. La gioia di Maria è piena, perché nel suo cuore non c’è ombra di peccato. Questa gioia coincide con la presenza di Gesù nella sua vita: Gesù concepito e portato in grembo, poi bambino affidato alle sue cure materne, quindi adolescente e giovane e uomo maturo; Gesù visto partire da casa, seguito a distanza con fede fino alla Croce e alla Risurrezione: Gesù è la gioia di Maria ed è la gioia della Chiesa, di tutti noi".

domenica 9 dicembre 2012

"Pensa pregando, prega pensando".


Questa citazione appartiene al Beato Giovanni Duns Scoto, frate Minore vissuto tra il XIII e il XIV secolo. Accogliamo in questo momento il monito del fine pensatore. 
Ci possiamo avvicinare alla citazione paolina: "pregate incessantemente" (1 Ts 5,17).
Si può affermare, allora, come una forma di preghiera sia convogliare il nostro pensiero al pensiero di Dio, il Suo sogno di felicità eterna per noi. Dai piccoli aspetti quotidiani può partire un cammino di conversione che abbia il sapore del vero incontro con il Signore, fruibile senza ombra di dubbio, nei sacramenti. Ci accompagni il desiderio di imparare a pregare rendendo anche i nostri pensieri "complici" del desiderio divino di entrare in comunione con Lui per fare la Sua Volontà e volgersi in direzione della santità.

sabato 8 dicembre 2012

II Domenica di Avvento - Lc 3,1-6



E' la Parola di Dio che dà forza al profeta. E la sua voce non è che un'eco.
La Parola venne nel deserto. Non solo un luogo: il deserto.
Crediamo davvero che dove c'è solitudine e tristezza possa agire il Signore?
A volte le apparenze e le voci distorte ci vorrebbero far credere ciò che non è.
A questo serve il deserto: a fare emergere La Voce fra le voci, a fare verità. Dinanzi a questa Parola forte siamo chiamati ad una attesa che è richiamo, ma anche misericordia infinita; fatica, ma anche speranza eterna. Che il Signore ci doni un cuore libero per accogliere la grazia di questo Avvento e ci converta per essere pronti alla Sua venuta fra noi.


giovedì 6 dicembre 2012

Solennità Immacolata Concezione


Maria, la nostra preghiera è povera. 
Prega sempre per noi, 
affinchè sfoci dal cuore il germoglio 
della fede nato da te, Gesù Cristo, 
tuo figlio e nostro Signore,
Alleanza di Vita Eterna.

"Come chiamare te, o piena di grazie?
Ti chiamerò Cielo: perchè hai fatto 
sorgere il Sole di giustizia.
Paradiso: perchè in te è sbocciato 
il fiore dell'immortalità.
Vergine: perchè sei rimasta inviolata.
Madre pura: 
perchè hai portato in
braccio un figlio, Dio di tutti.
Pregalo di salvare le nostre anime."

                                                      Inno anonimo, V-VI sec.



sabato 1 dicembre 2012

Prima domenica di avvento Lc 21,25-28.34-36




Sperare, non significa mettere tra parentesi, bensì è togliere le parentesi, è dare un nome ai focolai della nostra disperazione. 
Sperare è la virtù attiva che stana le inadempienze, e fa intuire che nonostante i segni di morte, la vita irrompe con prepotenza nella storia.
Sperare, non per rifugiarsi in un al di là impalpabile, ma per impegnarci a fare spazio, attraverso un'attesa laboriosa che ci prepara ad accogliere nella storia la nostra speranza: il nostro Dio fattosi carne.

"Vegliate e pregate in ogni momento" (Lc 21,36)


Buon Avvento a tutti!


  

venerdì 30 novembre 2012

Maria Immacolata, dolce riflesso di Dio in questo Avvento


Maria, cammini silenziosa nel rumore ridondante. Esplodi di un animo intemerato. Donna dell'ascolto, sei presente nelle vie di Dio. Qual grande mistero ti ha colta e tu non lo hai urlato al mondo! Hai abitato la terra e ti sei lasciata abitare dallo Spirito Santo, unica vera fonte di gioia. Non sali in cattedra; cammini con noi, miseri di stupore in attesa di grandi segni dal cielo.
Tu, qui, sei il cielo azzurro mai banale. Noi, qui, distratti e oppressi, cantiamo stridendo su un pentagramma puntuale e perfetto. Non sei mai caduta seguendo il tuo figlio Gesù.
Radici rigogliose, fresca brezza silenziosa che accompagna nella pace morbide fronde. 
Ora, corifea degli angeli, ci inviti a pregare intonando lodi all'Altissimo. Tu hai scelto, hai risposto anche con la fronte madida e lacrime che rigano le guance. Le tue mani operose hanno servito e si sono intrecciate per pregare: immeritatamente noi stiamo nel tuo cuore.
O Vergine santa, battezza i nostri passi, le nostre azioni e i nostri pensieri, per filare una trama sempre delicata.
Maria, tu sei la "porta fidei", possa la tua fede essere la nostra fede.



lunedì 26 novembre 2012

Il dolore




«O Signore, per le nostri fronti segnate,
per i nostri occhi che seppero piangere,
per i nostri cuori
che seppero spezzarsi e rimanere vivi,
per quanto in noi di sacro sanguinò nella vita,
per quanto in noi di puro
si sentì contaminato,
per quanto in noi di nobile nella vita
fremé a un contatto ignobile,
per quanto in noi è segno
di spirituale aristocrazia:
aiutaci a comprendere e benedire il dolore.
Fa’ che siamo degni di accoglierlo,
perchè è attraverso il dolore che riusciamo a    realizzare la coscienza di noi stessi. »

da Preghiere alle Stinche di Giovanni Vannucci

venerdì 23 novembre 2012

Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo


                            
«Dunque tu sei re?»
(Gv 18,37)
Ecco la domanda che Pilato rivolge a Gesù. Egli è veramente Re nella storia ed è venuto a portare la verità che salva, il dono della sua vita. Questa offerta però non fa molto "rumore". La sua regalità è una condivisione in tutto e per tutto della nostra condizione umana; così egli sconvolge le nostre attese: «Il mio regno non è di questo mondo» (Gv 18,36). E' già qui ed ora che la realtà di Dio si fa presente non solo nella grande   storia, ma nella nostra, quella che ci tocca ogni giorno e che a volte non ci lascia scampo.

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lunedì 19 novembre 2012

Sguardi che cercano luce
~Testimonianza~

Fra Nicola racconta la sua esperienza a Lourdes durante l'estate 2012.

Trentatreesima domenica
del Tempo Ordinario
Mc 13,24-32


«Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria» (Mc13,26)

In questo tempo d’incertezze e d’interrogativi profondi, nessuno può sfuggire dalle grandi domande della vita; chi è l’uomo, dove va, il perché il male. Gesù ci parla di un futuro non chiuso, ma aperto alla speranza! Certamente possiamo trovarci a volte come gli apostoli, schiacciati dalla realtà in cui il Bene sembra messo a dura prova, ma Gesù ci ripete: «si, ci saranno persecuzioni, guerre, oppressioni, malattia…ma non abbiate paura». Verrà infatti un tempo in cui non ci sarà più né sofferenza né lutto, ma solo la gioia di vederLo a faccia a faccia come egli è, intanto «vigilate», perché «non sarete mai abbandonati».



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