lunedì 21 maggio 2012

Armonie dello Spirito




Ascolta qui  "Aimer à perdre la raison" diJean  Ferrat



«La vita spirituale non è vita intellettuale. Non è soltanto pensiero. E non è naturalmente neppure una vita di sensazioni, una vita di sentimento - «sentire» e sperimentare le cose dello spirito, e le cose di Dio.
La vita spirituale non esclude neppure pensiero e sentimento. Ha bisogno di entrambi. Non è propriamente una vita concentrata alla «sommità» dell’anima, una vita dalla quale siano esclusi mente, immaginazione e corpo. Se così fosse, poca gente potrebbe viverla.
E ancora, se tale fosse la vita spirituale, non sarebbe affatto una vita. Se l’uomo deve vivere, dev’essere tutto vivo, corpo, anima, mente, cuore e spirito. Tutto deve venire elevato e trasformato dall’azione di Dio, nell’amore e nella fede.
Inutile cercare di meditare semplicemente «pensando» - ancora peggio meditare infilando parole, passando in rivista una quantità di insulsaggini.
Una vita puramente intellettuale può essere deleteria se ci porta a sostituire il pensiero alla vita e le idee alle azioni. L’attività propria dell’uomo non è puramente mentale, perché egli non è propriamente un’anima disincarnata. Nostro destino è di vivere di ciò che pensiamo perché se non viviamo di ciò di cui abbiamo conoscenza, non possiamo neppur dire di conoscere. Soltanto col rendere la conoscenza parte di noi stessi, trasformandola in azione, penetriamo nella realtà significata dai nostri concetti.
Vivere da animale ragionevole non significa pensare da uomo e vivere da animale. Dobbiamo pensare e vivere da uomini. È illusione cercare di vivere come se le due parti astratte del nostro essere (razionalità e animalità) esistessero davvero separatamente come due differenti realtà concrete. Siamo una cosa sola, corpo e anima, e se non viviamo come un tutto unico, siamo destinati alla morte.
Vivere non è pensare. Il pensiero viene determinato e guidato dalla realtà oggettiva che è al di fuori di noi. Vivere vuol dire adattare di continuo il pensiero alla vita e la vita al pensiero, in maniera tale da crescere incessantemente, da esperimentare sempre cose nuove nel vecchio, e cose vecchie nel nuovo. E così la vita è sempre nuova».

 da  Pensieri nella solitudine
di Thomas Merton



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