sabato 18 agosto 2012

Ventesima domenica del Tempo Ordinario
Gv 6,51-58


«… il pane… è la mia carne per la vita…»
(cf. v.51) 

«… io vivo per il Padre,
così anche colui che mangia me vivrà per me»
(cf. v.57) 

Gesù si rivela come “Vita”: solo a Lui, che viene dal cielo, possiamo delegare la realizzazione della nostra esistenza, perché solo Lui è il pane eterno che sazia in modo definitivo la nostra fame. Fame… di amicizia, di stima, di dialogo, di condivisione, di gratitudine, di comprensione, di abbracci… di amore!
Ma come può rispondere a queste nostre fami… così radicate e radicali? Perché questo pane di vita è la sua stessa carne! È Lui, è Gesù, che dal primo Natale di Betlemme, passando per il Venerdì Santo sul Golgota e fino alla Pasqua di Resurrezione… non ha mai smesso di impastare la sua esistenza con la nostra per far lievitare di bellezza la nostra esistenza! E la logica è sempre e solo quella “perdente” del farsi pane spezzato…

ma tu sei disposto a fare come gesù…
a darti come cibo
per placare la fame
che attanaglia il cuore dell’uomo?!

Fratello, sorella… se ti attira questa “follia” evangelica di essere pane/carne spezzata… la via primaria è quella della relazione con Dio. Solamente pieni della grazia della Parola, dell’Eucaristia, del perdono, del silenzio e dell’obbedienza saremo capaci di amare efficacemente! Sì, pieni di grazia… come Maria.

vivere “per”:
dal cuore del padre a quello dei figli…
dalle ferite del crocifisso a quelle dei piagati…
dalla luce dello spirito
alle tenebre dei paccatori…
solo e nient’altro che per amore!



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