Giovani frati in cammino

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Frati in preghiera

Rapisca, ti prego, o Signore,l'ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell'amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell'amor mio.

Santa Maria Madre di Dio prega per noi

Ave, Signora, santa regina, santa Madre di Dio, Maria,che sei vergine fatta Chiesa.

Giovani frati itineranti

Una gita a Perugia

venerdì 30 novembre 2012

Maria Immacolata, dolce riflesso di Dio in questo Avvento


Maria, cammini silenziosa nel rumore ridondante. Esplodi di un animo intemerato. Donna dell'ascolto, sei presente nelle vie di Dio. Qual grande mistero ti ha colta e tu non lo hai urlato al mondo! Hai abitato la terra e ti sei lasciata abitare dallo Spirito Santo, unica vera fonte di gioia. Non sali in cattedra; cammini con noi, miseri di stupore in attesa di grandi segni dal cielo.
Tu, qui, sei il cielo azzurro mai banale. Noi, qui, distratti e oppressi, cantiamo stridendo su un pentagramma puntuale e perfetto. Non sei mai caduta seguendo il tuo figlio Gesù.
Radici rigogliose, fresca brezza silenziosa che accompagna nella pace morbide fronde. 
Ora, corifea degli angeli, ci inviti a pregare intonando lodi all'Altissimo. Tu hai scelto, hai risposto anche con la fronte madida e lacrime che rigano le guance. Le tue mani operose hanno servito e si sono intrecciate per pregare: immeritatamente noi stiamo nel tuo cuore.
O Vergine santa, battezza i nostri passi, le nostre azioni e i nostri pensieri, per filare una trama sempre delicata.
Maria, tu sei la "porta fidei", possa la tua fede essere la nostra fede.



lunedì 26 novembre 2012

Il dolore




«O Signore, per le nostri fronti segnate,
per i nostri occhi che seppero piangere,
per i nostri cuori
che seppero spezzarsi e rimanere vivi,
per quanto in noi di sacro sanguinò nella vita,
per quanto in noi di puro
si sentì contaminato,
per quanto in noi di nobile nella vita
fremé a un contatto ignobile,
per quanto in noi è segno
di spirituale aristocrazia:
aiutaci a comprendere e benedire il dolore.
Fa’ che siamo degni di accoglierlo,
perchè è attraverso il dolore che riusciamo a    realizzare la coscienza di noi stessi. »

da Preghiere alle Stinche di Giovanni Vannucci

venerdì 23 novembre 2012

Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo


                            
«Dunque tu sei re?»
(Gv 18,37)
Ecco la domanda che Pilato rivolge a Gesù. Egli è veramente Re nella storia ed è venuto a portare la verità che salva, il dono della sua vita. Questa offerta però non fa molto "rumore". La sua regalità è una condivisione in tutto e per tutto della nostra condizione umana; così egli sconvolge le nostre attese: «Il mio regno non è di questo mondo» (Gv 18,36). E' già qui ed ora che la realtà di Dio si fa presente non solo nella grande   storia, ma nella nostra, quella che ci tocca ogni giorno e che a volte non ci lascia scampo.

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lunedì 19 novembre 2012

Sguardi che cercano luce
~Testimonianza~

Fra Nicola racconta la sua esperienza a Lourdes durante l'estate 2012.

Trentatreesima domenica
del Tempo Ordinario
Mc 13,24-32


«Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria» (Mc13,26)

In questo tempo d’incertezze e d’interrogativi profondi, nessuno può sfuggire dalle grandi domande della vita; chi è l’uomo, dove va, il perché il male. Gesù ci parla di un futuro non chiuso, ma aperto alla speranza! Certamente possiamo trovarci a volte come gli apostoli, schiacciati dalla realtà in cui il Bene sembra messo a dura prova, ma Gesù ci ripete: «si, ci saranno persecuzioni, guerre, oppressioni, malattia…ma non abbiate paura». Verrà infatti un tempo in cui non ci sarà più né sofferenza né lutto, ma solo la gioia di vederLo a faccia a faccia come egli è, intanto «vigilate», perché «non sarete mai abbandonati».



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lunedì 12 novembre 2012

Armonie dello Spirito


Ascolta qui  "Au milieu du silence" - Abbazia d’en Calcat

«Silenzio è più che hesychia (quiete, tranquillità, pace): è anche lotta, è anche crisi profetica, è anche dolore, strazio di un venir a mancare la parola…
Silenzio è un modo di abitare nel linguaggio, cioè per dimorare fiduciosamente nella realtà che ha, sì, un senso: ma non subito e tutto svelato, non immediatamente e facilmente disponibile, non strumentalizzabile a obiettivi individuali. Silenzio è abitare nel mistero del senso, dolorosamente dischiuso solo alla libertà che cerca, e che sceglie l’amore. Silenzio è abitare con fede nel linguaggio delle cose e partecipare al travaglio del loro venire alla luce, del loro ricevere nome. Silenzio è qualcosa di questo genere, e non un modo per continuare indisturbati una sorta di ininterrotto monologo interiore. È un modo di muoversi nei tempi e in mezzo alle cose cercando e ascoltando ovunque e sempre la Presenza che, preveniente, parla, offre legami di senso, propone percorsi di libertà secondo un’economia, quella che il Verbo di Dio fatto carne ha rivelato».

 "Un silenzio pieno di sguardo" 
di Maria Ignazia Angelini





venerdì 9 novembre 2012

Trentaduesima domenica
del Tempo Ordinario
Mc 12,38-44



Questo brano evangelico mette in risalto il "valore" della povertà. Non conta quanto si dà, conta come si dà!

La vedova che incontriamo nel nostro percorso questa domenica ha solo due spiccioli (due lepta più precisamente, ossia la più piccola moneta in circolazione nel mondo greco), cioè un quattrino secondo la valuta romana.

Effettivamente i ricchi descritti in questo passo evangelico, hanno messe molte più monete della povera donna.
La differenza sta nel cuore del dono! 
I ricchi presentati in questo vangelo hanno dato del loro superfluo; la vedova ha dato tutto nonostante la sua precarietà. 
Qui risiede la fede della donna che affida la sua indigenza completamente al Dio della vita. 
Il suo cuore vuole proprio raggiungere coLui che ascolta il grido dei poveri e viene in loro soccorso. Il Signore prontamente ascolta, accoglie e apprezza il piccolo dono della donna! 

La vita, apparentemente indigente di una vedova povera, è fioritura del germoglio più bello e vivificante: la fede.




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lunedì 5 novembre 2012

Chi è il frate francescano?


Per chi si domanda chi è, ecco un piccolo video fatto dai nostri frati sull'identità del frate francescano.

Buona visione!!




venerdì 2 novembre 2012


Trentunesima domenica
del Tempo Ordinario
Mc 12,28b-34



Il vangelo di questa domenica ci pone di fronte a due comandamenti che si completano l’uno con l’altro: amare Dio e amare il nostro prossimo. 

Questi precetti che Gesù ci dona devono far parte della nostra vita in tutta la loro pienezza. 

Egli ci invita ad amare il nostro prossimo per poter amare Dio. 
Amare i fratelli e le sorelle implica il volersi bene affrontando la propria vita andando in profondità. 
Scovare le radici è un "lavoro" che richiede tempo, discernimento e preghiera. 

Emblematiche, a tal proposito, possono essere le figure di due santi che sanno offrirci un’esempio: san Massimiliano Kolbe, che ci sprona a lottare contro le nostre debolezze affidandoci all’Immacolata, e san Francesco di Sales, che richiama alla dolcezza verso noi stessi. 

Apprendiamo da questo vangelo, dunque, l'opportunità di amare concretamente, attraverso il perdono e la riconciliazione, il nostro prossimo. Così facendo, davvero ameremo anche Dio che non vediamo (1 Gv 4,20).

Preghiamo allora il Signore Gesù affinchè ci aiuti in questo cammino terreno a crescere nell’amore, scoprendo nel nostro cuore e in quello degli altri il Padre che vi abita, il quale ci ricolma di ogni bellezza.



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