Giovani frati in cammino

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Frati in preghiera

Rapisca, ti prego, o Signore,l'ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell'amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell'amor mio.

Santa Maria Madre di Dio prega per noi

Ave, Signora, santa regina, santa Madre di Dio, Maria,che sei vergine fatta Chiesa.

Giovani frati itineranti

Una gita a Perugia

giovedì 29 maggio 2014

Ascensione del Signore, Mt 28,16-20



«Dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo», Gesù, «il perfetto compimento di tutte le cose», «fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi»: Ascende il Signore tra canti di gioia,  «al di sopra di ogni Principato e Potenza, [...] di ogni Forza e Dominazione»; nonostante tutti i loro dubbi, gli apostoli si fidarono... e la Chiesa, ancora oggi, grazie alla fede, vive in «pienezza».

"Vita da frati": Nuova testimonianza!

Ho iniziato il mio servizio all’Opera della Provvidenza Sant’Antonio (O.P.S.A.) di Sarmeola (Pd), lo scorso ottobre 2013, su richiesta dei miei formatori. Conoscevo poco o nulla di questa realtà e, il poco che sapevo, proveniva dalla condivisione da parte di alcuni miei confratelli che prima di me si erano sperimentati in questo servizio socio-caritativo. Continua...

giovedì 22 maggio 2014

VI Domenica di Pasqua, Gv 14,15-21



Messaggio di tutta la Scrittura: Dio è amore. È creatore dell'universo? A me risulta scomoda questa teoria del Big Bang, se non ci si mette una causa. Decido allora di iniziare da qui: tutto parte da una volontà d'amore. E non solo uno “start”: dalle galassie immense arriva a contare i capelli che ho sul capo, dall'armonia del cosmo ai colori dei gigli del campo che “oggi fioriscono e domani sono gettati nel forno”. E non mi vien forse da pensare che anche vita, morte e resurrezione di Gesù abbiano portato un altro Big Bang? La salvezza si è trasmessa come un'onda verso le generazioni presenti, future e passate. Siamo immersi in quest’amore. Se non lo sentiamo presente, forse è utile seguire ciò che dice la Scrittura: Ascolta Israele!”, non guardarti l'ombelico. E “obbedisci” (da ob-audire, ascoltare attentamente chi ho davanti). A cosa? “Rimanete in me… Rimanete nel mio amore”, dice il Signore. È questa la parola alla quale obbedire. Forse siamo caduti nella tentazione del dubbio, di mettere in dubbio tutto quest’amore. O forse troppe parole ci hanno tolto la capacità di ascoltare.

venerdì 16 maggio 2014

V Domenica di Pasqua, Gv 14,1-12



Quale legame unisce il Padre e il Figlio? È il legame indistruttibile ed eterno dell’amore; il Figlio nel Padre e il Padre nel Figlio, grazie al vincolo di unità e di comunione che è lo Spirito Santo. Questo amore, «nella pienezza dei tempi», è venuto ad abbracciare tutti noi. In Gesù si manifesta tutto l’amore del Padre, il quale ci ama senza misura sino a darsi tutto nel Figlio sulla croce, lasciandoci in eredità la vita eterna.

giovedì 8 maggio 2014

Vita da frati NEW!



NUOVA PAGINA!
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IV Domenica di Pasqua, Gv 10,1-10



Il Buon Pastore chiama le sue pecore, ciascuna per nome. Non l’anonimato del gregge nella sua bocca, ma il nome proprio di ciascuno di noi, pronunciato come nessun altro sa fare. Il nostro non è un Signore dei recinti chiusi ma degli spazi aperti, pastore che dona libertà e fiducia. Egli è una guida sicura, che ci sta dinanzi e non alle spalle. Cristo è porta spalancata alla vita; più forte della morte, più forte di tutte le prigioni. Non semplicemente vita necessaria, ma quella vita traboccante, che rompe gli argini e sconfina.

sabato 3 maggio 2014

III Domenica di Pasqua, Lc 24,13-35



In questa domenica incontriamo i due discepoli di Emmaus. Chissà quante volte avranno ascoltato Gesù, chissà quante volte avranno sognato di essere come Lui, di muoversi come Lui, di parlare come Lui, di benedire come Lui, di salvare come Lui… Ma come salva Lui? Si lascia crocifiggere!? Non è possibile, troppo doloroso, troppo fallimentare. Sulla strada sono delusi, traditi nel loro ideale; vivono spiritualmente una dimensione irreale, non riconoscono Gesù e discutono dei fatti avvenuti come se non riguardassero più la loro vita. Hanno bisogno di recuperare il reale, di ritornare con i piedi per terra e con il cuore a fare memoria dei fatti che hanno vissuto. I discepoli hanno bisogno di riscoprire la gioia dello stare con Gesù, non per la promessa di una gloria futura, ma per il piacere di stare con Lui. Lo spezzare il pane e la spiegazione delle Scritture ridonano ai due discepoli un sentimento positivo nei confronti delle promesse fatte da Cristo. Insegnano loro come la salvezza donata dal Signore è servizio quotidiano non idealizzabile in un gesto eroico. La gioia di questo sentimento ritrovato li porterebbe a trattenere Gesù per loro stessi; sapendolo, Gesù li chiama a condividere, a confortare i loro fratelli, e poi sparisce. Ora i due ritornano a Gerusalemme per raccontare un’esperienza e non più per discutere di un ideale.